Biagio Battaglia nasce a Comiso (RG) e risiede a Milano dal 1961.
Conclude i suoi studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Comiso, sezione scultura.
Dopo una breve attività presso laboratori artigianali di scultura, svolge la sua attività nel
campo della progettazione edilizia come disegnatore tecnico presso studi di architettura,
prima nella città natale per proseguirla a Milano.
Qui percorre tutti gli stadi della carriera nel campo specifico fino a fondare un proprio
studio “TEAM PROGETTO architettura e sviluppo”, a mezzo della quale svolge
consulenza tecnica di Progettazione e Direzione Lavori per primarie società in Italia e
all’estero. Questa attività gli consente di sperimentare quella sintesi tra l’arte e il rigore
della tecnica che gli permetterà di conciliare l’aspetto tra utopia e l’osservazione del
mondo che lo circonda.
La passione e l’interessa per l’arte, iniziata da giovanissimo, non viene mai abbandonata,
oggi si dedica interamente alla pittura per trovare una propria personale cifra stilistica e
per conoscere e sperimentare nuove forme e linguaggi espressi dalla contemporaneità.
Parafrasando Kant:
Si può dire che tra gradevole bello e buono solo ed esclusivamente
quello per il gusto del bello è un compiacimento disinteressato e libero perché non c’è
alcun interesse ne quello dei sensi ne quello della ragione che costringa l’approvazione.
Biagio Battaglia, nel suo personale modo di esserci, ricerca una composizione ideale tra il
“bello” e quello che la sua sensibilità percepisce dal quotidiano vivere. La sua pittura non
si astrae dalla società contemporanea e degli avvenimenti prossimi all’attuale che viene
interpretata con la propria personalità e senza riferimenti a stili predefiniti.
Dietro ad una tematica corrente traspare nella pittura di Battaglia forza e volontà di
esprimere quanto necessario per difendere la causa della concezione stilistica individuale.
Nella sua opera si avverte un rapporto profondo e filtrato con la realtà, che però non si
riduce alla semplice ripresa del vero.
Battaglia traduce gli elementi compositivi in un coordinato registro formale, fatto di spazi
compositivi che racchiudono nella dimensione armoniosa della forma le suggestioni
figurative raccolte a contatto con il vero.
Nella sua pittura affiora una pulita armonia di una reinvenzione immaginativa tradotta nella
precisa scansione degli spazi e nella delicata giustapposizione delle gamme cromatiche.
Sono risultati che provengono da una lunga e assidua meditazione a un discorso che non
è mai arabesco o decorazione ma comunicazione significante di una testimonianza
umana.
La composizione cromatica e l’allegoria narrativa sono la cifra del suo modo di operare.